Galline, pulcini, semi di grano. Sono queste e molte altre le metafore scelte da Koen Vanmechelen per la sua nuova retrospettiva al Teatro dell’Architettura di Mendrisio. Una mostra che riflette sul valore dell'esistenza.
Si muove tra eleganti forme classiche e riferimenti zoomorfi la nuova mostra di Koen Vanmechelen (nell’immagine in apertura, © Studio Koen Vanmechelen), in corso fino al 2 febbraio negli ampi spazi del Teatro dell’Architettura di Mendrisio, nel Canton Ticino. Un progetto complesso per forma e sostanza, che punta l’attenzione sul valore della vita.
Koen Vanmechelen. The Worth of Life 1982/2019 è il nome di questa retrospettiva, curata da Didi Bozzini. Composta da oltre sessantacinque lavori realizzati nell’arco di quasi quarant’anni di attività, la rassegna sintetizza l’articolata riflessione dell’autore belga, ponendo l’attenzione sul suo carattere barocco e sui temi che più ne hanno caratterizzato gli sviluppi a partire dagli esordi – su tutti, l’affascinante e intricata relazione tra arte e scienza.
Al centro del percorso espositivo spicca la gallina, simbolo incarnato dell’evoluzione bioculturale. Ingigantita e fotografata, la figura di questo animale è accompagnata da ulteriori riferimenti alla sfera biologica, tra sculture zoomorfe, dipinti e installazioni esposte esternamente e sui tre piani del Teatro. Un universo dal forte impatto emotivo, in bilico perfetto tra la profondità della riflessione filosofica e l’esuberanza dell’atto creativo.