A più di trent'anni dalla loro prima pubblicazione, i tarocchi disegnati da Dalí tornano sul mercato, grazie a un cofanetto speciale: al suo interno le 78 carte e un testo su come interpretarne il valore magico.
Leggenda vuole che nei primi anni Settanta, Salvador Dalí sia stato incaricato di realizzare un mazzo di tarocchi per il film Agente 007 – Vivi e lascia morire, ottavo capitolo della serie dedicata a James Bond. Amante dell’occulto sin da bambino, l’artista accettò la richiesta senza esitare, iniziando a lavorare su una serie di carte ispirate ai personaggi del film. Il progetto venne però abbandonato poco tempo dopo a causa dei costi troppo elevati del pittore, il quale, nonostante tutto, continuò la sua opera supportato dalla moglie Gala, anche lei appassionata di misticismo.
È questa la genesi di Tarot (nell’immagine in apertura, courtesy Taschen) il primo mazzo di tarocchi mai disegnato da un artista, pubblicato ufficialmente in edizione limitata nel 1984. Oggi le carte “magiche” disegnate dal pittore spagnolo tornano in commercio, grazie a un lussuoso cofanetto messo sul mercato dalla Taschen.
All’interno del box, tutte le 78 carte del mazzo realizzate da Dalí. In esse Surrealismo, iconografia religiosa e riferimenti alla scultura greco-romana si mescolano con eclettismo, testimoni di una creatività capace di spaziare tra simboli ancestrali, memorie autobiografiche e riferimenti pop.
Ecco allora il Dieci di spade, rappresentato da Giulio Cesare pugnalato alla schiena, o la Regina di Coppe, impersonata da Caterina de’ Medici; e poi ancora lo stesso Dalí nelle vesti del Mago e sua moglie Gala nei panni dell’Imperatrice. Realizzati attraverso la tecnica del collage e dell’acquerello, le riproduzioni dei tarocchi sono accompagnate da un volume esaustivo curato da Johannes Fiebig, esperto del settore e studioso di psicologia interpretativa, con indicazioni su come usare le carte e su come interpretarne la complessa simbologia.