Pubblicato la prima volta nel 1974, il fumetto “Ulysse” di Jacques Lob e Georges Pichard torna in libreria per Rizzoli Lizard. Una nuova edizione, tra psichedelia e fantascienza.
Dimenticate l’Ulisse indomito e valoroso che vi hanno raccontato i professori al liceo. Per Jacques Lob e Georges Pichard, l’eroe acheo cantato da Omero non ha niente a che vedere con lo stereotipo che ci hanno insegnato. A darcene la prova è il loro Ulysse, pietra miliare del fumetto francese, uscito nel 1974 e tornato da poco in libreria grazie a una nuova appetitosa edizione targata Rizzoli Lizard (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina).
Oltre la copertina del volume (finemente curata da Roberto La Forgia), ciò che accoglie il lettore è una storia sci-fi, a metà strada tra il non-sense e la narrazione epica. Prendendo spunto dalla matassa di eventi dell’Odissea, i due fumettisti delineano un protagonista assai più “umano” di quello di antica memoria: più che un impavido eroe, l’Ulisse qui proposto è un uomo governato dal desiderio e divorato dalla curiosità, tanto da mettere a rischio la sua pelle pur di sapere cosa gli riserverà la prossima avventura.
A guardare e a orchestrare diabolicamente tutto dall’alto, gli dei, che, rappresentati come supereroi annoiati sull’Olimpo, si divertono a complicare la vita del protagonista. Tra loro la maga Circe, raffigurata come una ragazza trasandata e affascinante, ed Ermes, disegnato come un rockettaro in vena di far baldoria.
Nonostante la gran quantità di adattamenti del mito di Odisseo ‒ uno dei personaggi da sempre più amati e reinterpretati della letteratura occidentale ‒, l’Ulysse di Lob e Pichard si conferma come un autentico gioiello del fumetto contemporaneo, in grado di entusiasmare e aggiungere una narrazione nuova e originale anche a un capolavoro tra i più inflazionati della storia. Un’opera vivida e capace di appassionare, anche a quarant’anni di distanza.