La Fondazione Casa Buonarroti di Firenze, luogo della memoria del genio di Michelangelo, ospita una mostra con lettere e documenti inediti. Occhi puntati sullo storico rapporto tra l'artista e la dinastia dei Medici.
Non solo Leonardo. Dopo un anno di eventi dedicati al genio toscano nei cinquecento anni dalla sua scomparsa, Firenze celebra oggi un secondo anniversario, omaggiando la sua dinastia per eccellenza. A cinquecento anni dalla nascita del duca Cosimo I de’ Medici e di Caterina de’ Medici, inaugura infatti Michelangelo e i Medici attraverso le carte dell’archivio Buonarroti: un percorso inedito, a cura di Alessandro Cecchi, con documenti esclusivi e raramente esposti prima.
Ospitata fino al prossimo 9 marzo al Museo della Casa Buonarroti di Firenze, la rassegna porta sotto i riflettori un vasto corpo di lettere e contratti ‒ parte dell’archivio della famiglia Buonarroti. Ognuno dei documenti esposti, relativi a tappe diverse della vita dell’artista toscano, evidenzia il suo storico rapporto con la famiglia medicea. Un rapporto iniziato sin dalla giovane età con le prime commissioni da parte di Lorenzo il Magnifico, e continuato per tutta la vita con i suoi successori.
Tra le testimonianze in mostra, i documenti ufficiali per la progettazione della facciata della chiesa di San Lorenzo – accompagnati da alcuni disegni e da una scultura lignea ‒, i contratti con i cavatori di marmi sulle Alpi Apuane e il carteggio con Cosimo I de’ Medici – che per un decennio tentò (invano) di convincere Michelangelo a rientrare a Firenze dopo il suo trasferimento nella “urbe” romana. Conclude il percorso una lettera scritta dal maestro a suo nipote ed erede Leonardo di Buonarroto, inviata pochi giorni prima della scomparsa nel febbraio del 1564.
[Immagine in apertura: Jacopo Chimenti detto L’Empoli (1551-1640), Michelangelo presenta a Leone X i modelli per le imprese di San Lorenzo. Firenze, Casa Buonarroti. Courtesy Fondazione Casa Buonarroti, dettaglio]