Palazzo Morando ospita la mostra “Milano Anni 60”. Un racconto tra foto, oggetti e documenti d'epoca, per rivivere luci e ombre di un decennio irripetibile: dal boom economico alle stragi di stato.
Palazzo Morando, a Milano, torna a soffermarsi sulla storia del capoluogo meneghino, portando questa volta sotto i riflettori il decennio degli anni Sessanta: un periodo di grande splendore e creatività, spezzato bruscamente dalla strage terroristica di piazza Fontana.
Milano Anni 60. Storia di un decennio irripetibile (aperta fino al prossimo 9 febbraio) si presenta come un lungo e appassionante viaggio nella magia e nel fermento post-bellico. È infatti in questi anni che, lasciata la guerra alle spalle, la città lombarda si risveglia in un periodo di crescita senza precedenti: a partire dall’evoluzione urbanistica del capoluogo ‒con la costruzione dei grattacieli, simbolo del boom economico ‒, fino all’arrivo in città dei grandi nomi del jazz e della musica pop ‒ con i memorabili concerti di Beatles e Rolling Stones.
Da Giorgio Gaber a Enzo Jannacci, da Lucio Fontana a Piero Manzoni, passando per il Pirellone e la Torre Velasca, la mostra ripercorre – attraverso fotografie, manifesti, riviste d’epoca e oggetti del tempo – i grandi eventi, i protagonisti e i simboli di quel periodo fiorente, soffermandosi sugli aspetti più eclatanti di quell’esplosione industriale e culturale.
Diviso in varie sezioni, l’itinerario di vista – curato da Stefano Galli – trova la sua tappa conclusiva negli anni finali di quel decennio d’oro, segnati dalle lotte studentesche e dagli scioperi generali. Un clima di tensione che improvvisamente, il 12 dicembre 1969, svegliò Milano da quel sogno a occhi aperti, con l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura.
[Immagine in apertura: I Beatles sul tetto del Duomo © Archivi Farabola]