Insieme nella vita e nella professione, Gilbert & George vengono celebrati dall'Astrup Fearnley Museet di Oslo. Una ricca retrospettiva che attraversa quasi cinquant'anni di carriera.
Il tempo sembra essersi fermato per Gilbert & George. Da sempre vestiti alla stessa maniera, da sempre residenti nello stesso quartiere di Londra. Eccentrici nello stile e nel modo di porsi (con il classico aplomb britannico che li caratterizza), i due artisti sono attualmente protagonisti di un nuovo progetto espositivo, in corso all’Astrup Fearnley Museet di Oslo.
Curata da Daniel Birnbaum e Hans Ulrich Obrist ‒ tra le firme più acclamate della curatela internazionale ‒, The great exhibition (nell’immagine in apertura, photo Christian Øen) porta sotto i riflettori un ampio ventaglio di opere del duo formato da Gilbert Prousch e George Passmore, offrendo al pubblico uno sguardo inedito e accattivante sulla loro decennale produzione.
A partire dal 1971, la mostra ripercorre le fasi più calde del lavoro del duo, soffermandosi sulle tematiche sociali da sempre alla base della sua ricerca: sessualità, provocazione, religione e indagine sul corpo sono elementi rintracciabili nella maggior parte dei lavori qui presentati, all’insegna di un unico comune denominatore: l’ironia, e la voglia di mettere tutto in discussione – senza necessariamente fornire risposte alle domande suscitate.
Ecco allora opere come The believing world ‒ un insieme di stampe colorate disposte a mo’ di mosaico sulla parete ‒, o The Six Bomb Pictures ‒ l’inquietante serie di poster realizzata in risposta agli attentati terroristici a Londra nel 2005. Allestite in relazione agli ambienti del museo, le opere scandiscono i cinque decenni di lavoro del duo, mescolando performance, scultura e grafica pop in un unico pastiche accessibile a tutti (e non potrebbe essere diversamente, dato lo slogan che da sempre guida la loro pratica: “Art for all”). Un progetto universale nella forma e nella sostanza, che resterà aperto al pubblico fino al 5 gennaio 2020.