Amico di alcuni dei più rilevanti artisti della sua epoca, tra cui Raffaello, Michelangelo, Parmigianino, Sebastiano del Piombo, Tiziano e Tintoretto, Pietro Aretino si mosse con scioltezza tra i generi letterari, vivendo in diverse città d'arte del Cinquecento italiano. Una mostra ne ricostruisce il profilo come mai prima d'ora.
Dopo le anticipazioni dei mesi scorsi, entra nel vivo con un evento senza precedenti il ricco programma espositivo 2019/2020 delle Gallerie degli Uffizi, a Firenze. A partire dal 26 novembre sarà infatti visitabile Pietro Aretino e l’Arte del Rinascimento, la prima mostra in assoluto dedicata all’autore originario di Arezzo, protagonista della letteratura e dell’arte del Cinquecento. Si tratta di un appuntamento promosso a cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I, preludio delle celebrazioni in omaggio a Raffaello, previste per il 2020.
Allestita nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi e curata da Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Paolo Procaccioli, la mostra si articola in sei sezioni, adottando un duplice registro per ricostruire il profilo dell’artista. Tre “capitoli”, infatti, sono intimamente legati ai luoghi chiave della vita di Pietro, città nelle quali il Rinascimento si manifestò con forme ed espressioni peculiari.
Oltre che ad Arezzo, dove nacque nel 1492 da una famiglia di origini non nobili, la sua vicenda umana e professionale iniziò a compiersi nella vicina Perugia. Fu tuttavia a Roma che strinse contatti con Raffaello, all’interno della corte pontificia; il successivo trasferimento a Mantova, prima, e a Venezia, poi, è documentato da alcuni prestiti d’eccezione. Dopo questa narrazione, legata ad approfondimenti soprattutto geografici, il percorso espositivo si apre a una serie di focus tematici; tra gli aspetti presi in esame, anche il rapporto tra Aretino, Michelangelo e il Sacro.
La mostra include autentici capolavori, tra cui il Ritratto di Pietro Aretino di Tiziano, conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, ma è anche l’occasione per ammirare un’interessante raccolta di opere relative alla “promozione visiva che Aretino seppe fare della sua figura“. In questa sezione, che conclude la rassegna, sono esposti dipinti, medaglie, stampe, libri, oggetti di uso, a testimonianza della capacità di Pietro Aretino di veicolare la propria immagine.
[Immagine in apertura: Sebastiano Luciani detto Sebastiano del Piombo (Venezia, 1485 – Roma, 1547), Ritratto femminile, 1512, olio su tavola. Galleria delle Statue e delle Pitture, Gallerie degli Uffizi, Firenze ]