Affascinato dalla cultura e dalla storia degli zingari, il fotografo Koudelka realizzò una serie di scatti in omaggio alle comunità gitane. Le fotografie, dal forte simbolismo, tornano oggi all'interno di un volume finemente confezionato da Contrasto.
L’intensità degli occhi scurissimi, il colore olivastro della pelle. E poi i bambini, nati adulti, e gli anziani, “catturati” in pose ferme e sfrontate ‒ quasi a sfidare la morte sull’uscio di casa. Sono zeppe di vita le immagini di questo Zingari, libro culto per gli amanti della fotografia, e oggi nuovamente sugli scaffali grazie a una preziosa edizione tascabile messa a segno da Contrasto.
Realizzato da Josef Koudelka a partire dal 1968 e pubblicato per la prima volta solo nel 1975, il volume raccoglie centonove scatti compiuti dal fotografo ceco – nome di riferimento dell’agenzia Magnum – durante i suoi viaggi in Romania, Ungheria, Francia, Spagna e Cecoslovacchia a seguito delle comunità gitane.
Riproposta con una nuova veste grafica e un’impaginazione efficace – le immagini sono tutte poste a destra, e organizzate in modo da costringere il lettore a ruotare il libro a seconda del layout delle fotografie –, l’opera racconta amore e tragedia del popolo nomade. Un percorso esperienziale di grande valore artistico e una prova editoriale ammirevole, impreziosita ancora di più dalle parole di Stuart Alexander e Will Guy nell’introduzione e nella conclusione del volume.
[Immagine in apertura: Slovacchia, 1967 © 1975, 2011 e 2019 Josef Koudelka / Magnum Photos / Contrasto]