“Razmataz”. Il libro di Paolo Conte tra danza, musica e pittura

10 Dicembre 2019


Razmataz è la summa del pensiero estetico di Paolo Conte: un volume che racchiude l’anima multiforme del musicista, da sempre tentato tanto dalla musica quanto dai linguaggi visuali in senso esteso (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina).

Uscito da poco per Feltrinelli, il libro racchiude la storia di un’affascinante e misteriosa ballerina afroamericana, arrivata a Parigi insieme alla sua compagnia teatrale per esibirsi nel prestigioso locale Le Soir. È qui che, poco prima di salire sulle scene, la danzatrice scompare, perdendosi (volontariamente) tra i vicoli e le ambientazioni sognanti della capitale francese degli anni Venti.

LA PARIGI BOHEMIENNE

Tutto il libro si presenta così, come una celebrazione dell’incontro tra la giovane ballerina e l’anima vivace della vecchia Europa degli inizi del Novecento. Sospese come in un sogno, le scene raccontano gli incontri della ragazza con stilisti di moda, cantanti, artisti maledetti e musicisti jazz ‒ tutti capitati a Parigi attratti dai vizi e dallo spirito effervescente della città, baricentro delle avanguardie europee.

Pubblicato a conclusione dell’omonimo musical diretto nel 2000 dallo stesso Paolo Conte, il libro si propone come un riassunto illustrato dell’intera esperienza, con i testi della prima sceneggiatura dello spettacolo, annotazioni di scena, tavole disegnate e spartiti dell’autore. Un sogno nostalgico, dadaista e futurista, impreziosito da una conversazione tra il cantante piemontese e Manuela Furnari sulle ossessioni della musica e della pittura.