Negli ultimi venti anni le città italiane si sono vestite di un abito nuovo, la street art. Il nuovo libro di Marco Imarisio cerca di capire com'è cambiato il Paese, passando in rassegna proprio le immagini degli artisti urbani.
Nell’era dei social e della comunicazione di massa, dove tutto scorre rapido e senza mediazione, i muri e le strade continuano a parlarci. Le loro superfici raccontano i cambiamenti, le nostre ansie e le paure, attestandosi come testimonianze dirette dello spirito del tempo che stiamo vivendo.
A dimostrazione di ciò arriva il nuovo libro di Marco Imarisio, scrittore e giornalista da poco in libreria con Le strade parlano. Una storia dell’Italia scritta sui muri (nell’immagine in apertura, un dettaglio della copertina). Un racconto di 240 pagine fatto di immagini di arte urbana, scelte come tracce degli eventi cruciali e delle personalità che hanno caratterizzato i nostri anni recenti.
Edito da Rizzoli, il libro prende in esame alcuni fra i più noti street artist italiani (e non solo) che, attraverso le loro opere, hanno raccontato al pubblico tematiche calde della società nazionale: dall’immigrazione alle battaglie per i diritti, dalla questione TAV ai drammi della mafia. TvBoy, Vhils, Maupal, Blu ed Ericailcane sono solo alcuni degli autori citati, presi ad esempio come storyteller della nostra contemporaneità. Le loro immagini affrontano tematiche civili e ideologiche, chiamando in causa (e spesso deridendo) i protagonisti della vita politica del Paese. Un compendio utile per capire, attraverso l’arte, quanto siamo cambiati nell’ultimo quarto di secolo.