I tedeschi hanno amato Van Gogh prima di tutti gli altri. È un po' questo il tema del nuovo progetto “Making Van Gogh. A German love story”: una mostra densissima e ben pensata, allo Städel Museum di Francoforte.
L’eredità artistica di Vincent van Gogh, sotto la lente d’ingrandimento dello Städel Museum di Francoforte, in Germania. Succede con Making Van Gogh. A German love story, un progetto – in corso fino al prossimo 16 febbraio – che identifica e ripercorre la lunga e florida passione dei tedeschi nei confronti del “pittore dei girasoli”.
Curata da Alexander Eiling e Felix Krämer, la mostra prende le mosse da due domande chiave tutt’altro che scontate: a cosa è dovuta la precoce e risonante popolarità di Van Gogh in Germania? E come hanno reagito al suo lavoro gli artisti tedeschi del primo Novecento? In risposta a tali quesiti, una serie di indicazioni storiche, a partire dalla quantità di opere dell’artista collezionate in terra tedesca soltanto nel 1914: ben 150, tra privati e istituzioni. Un interesse pubblico confermato sia dai collezionisti che dai pittori di quel tempo, che – già nel decennio successivo alla sua morte – presero l’olandese a modello, soprattutto negli ambienti espressionisti.
Ma c’è di più. A confermare la radicata passione per Van Gogh è lo stesso museo ospitante. Nel 1908 lo Städel fu infatti una delle prime istituzioni tedesche ad acquistare alcune opere dell’artista: stiamo parlando del dipinto pastorale Farmhouse in Nuenen del 1885 e del disegno Peasant Woman Planting Potatoes, realizzato nello stesso anno. Alle due opere seguirono, tre anni dopo, altre acquisizioni, tra le quali il ritratto del dottor Gachet, riconosciuta come una delle tele più celebri consegnate da Van Gogh alla storia.
A caratterizzate il percorso espositivo sono oltre cinquanta opere tra dipinti e carte realizzati da Van Gogh durante la sua intera parabola creativa, e arrivati a Francoforte da collezioni private e istituzioni tra le più note al mondo. Un itinerario ricco e ragionato, impreziosito inoltre dalla presenza di circa settanta capolavori di autori tedeschi influenzati dal mito di Van Gogh: tra questi Max Beckmann, Ernst Ludwig Kirchner, Alexej von Jawlensky, Paula Modersohn-Becker e Gabriele Münter.
[Immagine in apertura: Vincent van Gogh, Farmhouse in Provence, 1888. Oil on canvas, 46.1 x 60.90 cm. National Gallery of Art, Washington © National Gallery of Art, Washington, Alisa Mellon Bruce Collection, 1970.34]