A cento anni dalla morte dell'artista, la mostra in corso nel museo statunitense offre nuove prospettive sulla traiettoria stilistica di Pierre-Auguste Renoir, concentrandosi su un particolare genere, quello del nudo.
Con la mostra Renoir: The Body, The Senses il Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas, apre un varco nella produzione dell’artista francese, tra i protagonisti indiscussi della stagione impressionista. Il progetto espositivo si concentra sul genere analizzato in maniera continuativa dal pittore durante l’intero corso della carriera: autore di vivaci rappresentazioni di paesaggi urbani, artefice di ritratti e di scene che, ancora oggi, restituiscono tutto lo spirito della sua epoca, Renoir ha infatti lavorato a lungo sul tema del nudo, caro anche alle generazioni che lo avevano preceduto.
Riunendo insieme, nella cornice del noto museo progettato dall’architetto Louis I. Kahn e successivamente ampliato da Renzo Piano, circa 60 lavori, tra dipinti, disegni, pastelli e sculture, il progetto espositivo attiva un dialogo-confronto tra Renoir, i suoi predecessori, i suoi contemporanei e gli artisti che appresero la sua lezione.
La mostra, che non sarebbe stata possibile senza i prestiti concessi da istituzioni culturali di grande rilievo, tra cui la National Gallery di Londra, la National Gallery of Art di Washington DC, il Metropolitan Museum of Art di New York e l’Art Institute di Chicago, consente di esaminare l’intera carriera di Renoir. L’immagine che emerge è quella di un artista brillante e in perenne evoluzione, che ha osservato con acutezza i principali movimenti artistici coevi, lasciando un’importante eredità alle generazioni successive.
Attraverso un excursus di natura storica e una serie di efficaci accostamenti, Renoir: The Body, The Senses documenta le evoluzioni dello stile artistico del pittore, dimostrando come dopo le prime fasi e la stagione impressionista l’artista abbia dato una svolta radicale ai suoi nudi. Il risultato è l’approdo a forme di “delicata monumentalità“, restituite attraverso rappresentazioni di corpi sempre più grandi, dai contorni morbidi e dai colori luccicanti; un effetto ottenuto anche grazie all’applicazione di vernice diluita. Un’occasione, dunque, per addentrarsi tra le diverse stagioni della sua parabola artistica anche dal punto di vista tecnico.
[Immagine in apertura: Pierre-Auguste Renoir, Blonde Bather (1881). Oil on canvas, 81.6 x 65.4 cm. The Clark Art Institute, Williamstown, Massachusetts. Acquired by Sterling and Francine Clark, 1926, dettaglio]