A Pontedera, il paesaggio italiano attraverso gli occhi degli artisti

3 Gennaio 2020

Superstudio, Morte (Il cimitero di Modena) Superstudio 1971-1973, 1973 litografia a colori, 700 x 1000 mm

Si è da poco inaugurata a PALP Palazzo Pretorio Pontedera una mostra incentrata sull’evoluzione del tema paesaggistico in termini estetici e sociali. Si tratta dell’esposizione Arcadia e Apocalisse. Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni che, fino al 26 aprile, permetterà di compiere un affascinante percorso fra i sentimenti e le riflessioni che il paesaggio ha ispirato negli artisti.

LE SEZIONI DELLA MOSTRA

Divisa in più tappe, la mostra ruoto attorno ad alcune suggestive sezioni: Un autentico sentimento della natura, incentrata sulla pittura e fotografia italiana del secondo Ottocento; La stagione del Futurismo, rappresentata da opere di Giacomo Balla, Leonardo Dudreville e Gerardo Dottori, Enrico Pedrotti, Fortunato Depero; L’età delle trasformazioni: l’invenzione delle città, dominata dalla geometria del razionalismo in epoca fascista; Dagli anni Venti alla guerra, dedicata alla pittura novecentesca caratterizzata dall’impossibile recupero di una perduta Arcadia.

Il paesaggio devastato: gli anni della guerra riunisce opere di artisti del calibro di Mario Mafai e Afro Basaldella, che rispondono al clima dell’epoca con lavori carichi di sgomento e angoscia, mentre Dal 1960 al 1990 punta lo sguardo sulle ricerche postinformali e astratte. La rassegna si conclude con la sezione Fino ai nostri giorni, dove prevalgono i linguaggi del video e delle installazioni tridimensionali.

[Immagine in apertura: Superstudio, Morte (Il cimitero di Modena) Superstudio 1971-1973, 1973 litografia a colori, 700 x 1000 mm]