Il MAK – Museum of Applied Arts di Vienna ospita due mostre sulla stampa giapponese: una rassegna dedicata a Utagawa Kuniyoshi, maestro della tecnica ukiyo-e, e una collettiva di autori contemporanei, in bilico tra futuro e tradizione.
Non solo musica. Dopo avervi anticipato gli eventi viennesi del 2020 – molti dei quali nel segno di Beethoven, a 250 anni dalla nascita del compositore –, vi portiamo di nuovo nella capitale austriaca, questa volta per un (doppio) progetto tutto in omaggio alla stampa tradizionale giapponese. Stiamo parlando delle due esposizioni in corso fino al prossimo 16 febbraio negli spazi del MAK Museum, l’istituto delle arti applicate sulla celebre Ringstrasse.
Diffuso nel Sol Levante tra il XVII e il XIX secolo, l’ukiyo-e è il genere di stampa su carta giapponese forse più noto al mondo, e che tanto fece innamorare i pittori europei d’inizio secolo scorso. Un linguaggio artistico che riscuote ancora grande attenzione, e che viene indagato oggi all’interno di una nuova rassegna dal titolo Kuniyoshi +: Design and Entertainment in Japanese Woodblock Prints.
Al centro della rassegna – curata da Mio Wakita-Elis –, un insieme di stampe realizzate nel 1800 da Utagawa Kuniyoshi, maestro di questa tecnica e nome di riferimento della scuola di Utagawa, la stessa nella quale si formarono tra gli altri Hiroshige, Kunisada e Yoshitoshi. A caratterizzare ognuna delle opere in mostra la ricchezza dei soggetti raffigurati, tra paesaggi naturali, bellezze femminili, lottatori di sumo e scene quotidiane dalla città di Edo – l’attuale Tokyo. Un percorso colorato e affascinante, per trasportare i visitatori nella tradizione secolare di questo genere di stampa mai tramontato.
A testimoniare gli effetti di questa tecnica artistica sul presente è la seconda rassegna in corso al MAK: un progetto – aperto anch’esso fino al 16 febbraio – che porta sotto i riflettori esempi eccellenti della grafica contemporanea del Giappone (ma non solo), sottolineandone i rimandi alla tradizione.
Al centro di Ukiyoenow: Tradition and Experiment – questo il titolo della mostra –, una selezione di opere su carta di Masumi Ishikawa e Megumi Ōishi, autori riconosciuti per la loro capacità di attualizzare i linguaggi della stampa ukiyo-e portandoli verso territori nuovi, tanto nello stile quanto nei contenuti. Arrichhisce la rassegna anche una selezione di stampe di Andrew Archer, graphic designer americano che unisce estetica giapponese e nuovi linguaggi digitali.
[Immagine in apertura: Andrew Archer, The Great Game from the series Edo Ball, 2018
Giclée print © Andrew Archer, Melbourne]