Una ricercatrice della Saint Andrews University, in Scozia, si è imbattuta in un singolare “bozzetto” risalente al XIV secolo. Il disegno è stato riconosciuto come la più antica rappresentazione mai rinvenuta della città di Venezia.
Il fascino di Venezia ha colpito per secoli pittori e artisti di tutto il mondo, catturati dal mito senza tempo di questa città sognante, sospesa da sempre tra inarrivabile bellezza e decadenza. Canaletto, Bellotto e Guardi sono forse gli autori che più di tutti si sono cimentati nella sfida di raccontare il capoluogo lagunare attraverso le loro opere. Ma chi, prima di loro, ha provato a fare altrettanto?
Risponde a questa domanda una recente scoperta: il ritrovamento della più antica rappresentazione di Venezia mai rinvenuta, inserita all’interno di un manoscritto conservato negli archivi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. A rintracciare il disegno è stata Sandra Toffolo, ricercatrice della Saint Andrews University della Scozia che, durante una serie di ricerche sulla rappresentazione della “Serenissima” in epoca rinascimentale, si è trovata tra le mani il prezioso documento.
La realizzazione del disegno si deve probabilmente al francescano Niccolò da Poggibonsi ‒autore del manoscritto esaminato dalla Toffolo ‒ che, durante un viaggio a Gerusalemme tra il 1346 e il 1350, raggiunse la città lagunare, rimanendone colpito al punto da volerne ritrarre uno scorcio.
[Immagine in apertura: Image of Venice supplied by the Florence, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.101, fol. 1v. With permission of the Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo / Biblioteca Nazionale Centrale, Florence]