Ammirato da fedeli e turisti, pur senza che nessuno ne sospettasse la paternità, il crocifisso ligneo della Chiesa di Sant’Angelo a Legnaia (Firenze), è stato di recente attribuito a Donatello. Tutti i dettagli di questa sensazionale rivelazione.
La notizia ha dell’incredibile. Un’opera misconosciuta, conservata nella Chiesa di Sant’Angelo a Legnaia (in provincia di Firenze), è stata ufficialmente attribuita in queste ore a Donatello. Si tratta di un crocifisso in legno di pioppo, realizzato dal maestro del Rinascimento nei primi anni Sessanta del Quattrocento.
La scoperta dell’opera risale al 2012, ma solo recenti studi approfonditi e un accurato restauro – condotto da Silvia Bensi, diretto da Anna Bisceglia e intrapreso nel 2014 – hanno permesso di risalire all’autore della scultura, confermando le ipotesi avanzate negli scorsi anni dallo storico dell’arte Gianluca Amato. Lo studioso aveva infatti avanzato questa posizione in una tesi dottorale dedicata allo studio dei crocifissi lignei toscani fra tardo Duecento e metà Cinquecento, discussa presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli.
Alta 89 cm e svuotata al suo interno – in modo da poter essere agilmente trasportata durante i rituali liturgici –, la scultura è giunta a noi in buono stato, sostanzialmente conservata (eccetto per alcune parti del capo del Cristo compromesse dal tempo). Il crocifisso, è stato appena ricollocato nella sua sede originaria – l’Oratorio della Compagnia di Sant’Agostino della parrocchia fiorentina–, e restituito alla sua antica funzione liturgica. Così facendo è stato riconsegnato alla comunità che ne ha avuto cura per molti secoli, pur senza sospettare minimamente chi si celasse dietro alla sua realizzazione.
[Immagine in apertura: crediti fotografici Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato]