Il personaggio di Lydia Bennet in "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen potrebbe ispirarsi a Mary Pearson. Realmente esistita, la donna fu per un breve periodo fidanzata con il fratello della scrittrice inglese. A sostenerlo è un recente ritrovamento.
Per i capolavori più amati della letteratura mondiale non è azzardato chiamare in causa il concetto di “infinito”. I personaggi al centro delle vicende continuano a vivere nella mente dei lettori anche a distanza di anni dalla conclusione del libro. La stessa trama si presta a una serie di interpretazioni, confronti, analisi, mantenendo viva l’attenzione attorno a figure, luoghi e narrazioni che appartengono alla memoria collettiva.
Non ha certo bisogno di presentazioni Orgoglio e pregiudizio, tra le opere chiave della scrittrice inglese Jane Austen, la cui influenza culturale è estesa ben oltre i confini tradizionali dell’universo letterario. Nei giorni scorsi, i canali ufficiali della Jane Austen’s House Museum di Chawton ‒ la dimora dell’Hampshire in cui l’autrice visse parte della sua vita ‒ hanno annunciato l’acquisizione di un piccolo acquarello di forma ovale. Eseguita dall’artista William Wood intorno al 1798, l’opera ritrae una giovane donna che potrebbe aver avuto un ruolo nella stesura del libro.
La miniatura in questione riproduce l’aspetto di Mary Pearson, che per breve tempo fu fidanzata con Henry Thomas Austen, fratello di Jane. Secondo l’istituzione inglese, potrebbe avrebbe ispirato ad Austen il personaggio di Lydia Bennet, ovvero l’ultima delle cinque sorelle Bennet. La giovane età, la cura dell’aspetto e il fidanzamento di durata limitata con un soldato sono tre aspetti che alimenterebbero questa ipotesi.
Ci sarebbe, inoltre, una coincidenza legata alla datazione. Sebbene non esistano documenti a conferma dell’attuale tesi, risulta particolarmente interessante il fatto che la scrittrice iniziò a lavorare al romanzo intorno al 1796. Si tratta dello stesso anno in cui Henry Thomas Austen si fidanzò con Mary Pearson. Quest’ultima e Austen si conobbero personalmente, sul finire dell’estate 1796, a Rowling, nel Kent. In una lettera indirizzata alla sorella Cassandra Elizabeth, la scrittrice non nascose le sue perplessità sulla scelta compiuta dal fratello in merito alla futura moglie: tra i passaggi dell’epistola, infatti, include le frasi “non aspettarti troppa bellezza” e “sono sicura che nostra madre rimarrà delusa“. Alla fine del legame tra i due, Henry Thomas Austen concentrò la sua attenzione sulla cugina, Eliza Hancock, destinata a divenire la sua coniuge.
[Immagine in apertura: William Wood, Mary Pearson daughter of Captain Sir Richard Pearson-EM (c) Jane Austen’s House]