La “challenge” di architettura che ridefinisce il nostro spazio domestico

22 Aprile 2020

Quarantine Archi Challenge. Abitare in quarantena. La challenge di architettura che invita a ripensare il proprio spazio ideale. Edited by Quarantine Archi Challenge team

“Casa dolce casa”. Tre parole scontate, che sintetizzano da sempre tutto il nostro affetto per le quattro mura domestiche. Ma quali sono i sentimenti nei confronti della nostra abitazione in queste giornate di isolamento?

In un periodo complesso e delicato come quello che stiamo attraversando, il nostro spazio privato ha infatti assunto forme e funzioni nuove, che forse non avevamo mai considerato prima: il salotto diventa all’occorrenza sala riunioni o ufficio di lavoro, la nostra cucina un parco giochi per bambini, il balcone l’unico punto di contatto con il mondo esterno. Una metamorfosi continua che, nonostante si presenti come una necessaria conseguenza alla crisi del momento, a volte ci sta stretta e ci ricorda tutti i limiti del luogo in cui viviamo.

LO SPAZIO CHE VORREI

Parte proprio da questa riflessione la nuova Quarantine Archi-Challenge: una iniziativa “social” che invita designer, architetti e creativi a esprimersi sul tema “lo spazio dove vorrei essere”.

Per partecipare basta inviare un elaborato di qualsiasi tecnica e formato all’indirizzo mail del progetto. L’opera – un collage, un video o una fotografia – dovrà essere accompagnata da una breve descrizione sul proprio spazio domestico ideale. Non ci sono limiti di immaginazione, e ogni progetto sarà postato sulla pagina Instagram dedicata.

[Immagine in apertura: Quarantine Archi Challenge. Abitare in quarantena. La challenge di architettura che invita a ripensare il proprio spazio ideale. Image edited by Quarantine Archi Challenge team]