I Musei Capitolini ospitano le opere della collezione di Roberto Longhi, dando risalto al nucleo di lavori caravaggeschi e alla passione dello storico dell'arte per la pittura del Merisi e dei suoi seguaci.
È una ripartenza in pompa magna quella promossa dai Musei Capitolini, che ospitano una mostra dedicata alla raccolta di Roberto Longhi, celeberrimo storico dell’arte e collezionista di spessore. Allestita a Roma fino al 13 settembre, la rassegna, curata da Maria Cristina Bandera, rende omaggio a Longhi nel cinquentesimo anniversario della scomparsa, puntando i riflettori sulla sua passione per Caravaggio.
Il tempo di Caravaggio, capolavori della collezione di Roberto Longhi ripercorre le vicende del nucleo di opere possedute dallo storico dell’arte e custodite presso la sua dimora fiorentina, oggi sede della Fondazione a lui intitolata. Nucleo cardine della raccolta sono i lavori di matrice caravaggesca, profondamente amati e studiati da Longhi.
Pezzo forte della mostra capitolina è il Ragazzo morso da un ramarro, firmato dal Merisi e acquistato da Longhi alla fine degli anni Venti, cui si affianca una quarantina di opere che testimoniano l’influenza esercitata da Caravaggio sulle generazioni successive: si va dalla Allegoria della Vanità di Angelo Caroselli alla Negazione di Pietro di Valentin de Boulogne, senza dimenticare i capolavori di maestri che assorbirono la lezione caravaggesca, come Jusepe de Ribera, Matthias Stomer e Giovanni Lanfranco.
Un viaggio nel tempo e nella storia della pittura, che approfondisce e illumina un imprescindibile capitolo della critica recente, ma anche l’eredità di uno degli artisti più acclamati di sempre.
[Immagine in apertura: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Ragazzo morso da un ramarro , 1597 circa, olio su tela, 65,8 x 52,3 cm. Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi (dettaglio)]