Piero della Francesca incontra Banksy a Sansepolcro

19 Giugno 2020

Banksy, Pulp Fiction, 2015, serigrafia su carta, 50 x 70 cm. Collezione privata

Potrebbe sembrare un accostamento azzardato quello proposto dal Museo Civico di Sansepolcro a partire dal 20 giugno con la mostra Affreschi urbani, Piero incontra un artista chiamato Banksy, a cura di Gianluca Marziani e Stefano S. Antonelli. Eppure, a un’analisi più attenta, la rassegna visitabile fino al 10 gennaio svela insospettabili punti di contatto fra due artisti separati da secoli di storia.

Esito di un progetto scientifico, analitico e critico indipendente, di cui il misterioso street artist di Bristol è stato informato, senza tuttavia un coinvolgimento diretto, l’esposizione mette a confronto oltre venti serigrafie di Banksy con la poetica di Piero della Francesca nel luogo simbolo della sua memoria, custode di capolavori del calibro della Resurrezione.

LE OPERE IN MOSTRA

E proprio la ieraticità del Cristo evocata dal pittore originario di Sansepolcro innesca un dialogo efficace con le scelte stilistiche di Banksy, celebre in tutto il mondo per l’immediatezza dei messaggi veicolati dalle sue opere ‒  basti pensare ai recentissimi interventi realizzati durante la quarantena e in omaggio a George Floyd. Ne sono un esempio alcuni dei lavori esposti, quali Girl with baloon, Love is in the air e Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary.

Emblematiche le parole dei curatori riportate nel catalogo: “L’immagine ieratica del Cristo emana un solido sentimento civico, ricreando il peso iconico della guida per un futuro morale. Il Cristo di Piero è un leader di spirito e azione che indica percorsi e stigmatizza errori, offrendo alla città un modello inclusivo e partecipativo, basato su alchimie di pietas e pathos. Quel Cristo che tiene il vessillo in mano, maestoso con la sua postura atletica, osserva il nostro presente con le armi etiche dei temi universali, gli stessi temi che tornano, con le dovute differenze, nel complesso immaginario di Banksy. Educazione dei giovani, lotta ai soprusi e al potere ingerente, messa in guardia sul controllo sociale, amore per la natura, tolleranza e integrazione come prima pagina dell’agenda umana: le ossessioni morali di Banksy somigliano alle visioni ideali di Piero della Francesca, al suo sogno di una polis che comunichi valori elevati attraverso muri narrativi e metafore ad alto impatto figurativo“.

[Immagine in apertura: Banksy, Pulp Fiction, 2015, serigrafia su carta, 50 x 70 cm. Collezione privata]