Nuova vita per Settebello, il mitico elettrotreno simbolo del Made in Italy

11 Giugno 2020


Quando venne inaugurato, nel 1952, il Settebello (tecnicamente ETR 302) era il mezzo di trasporto più ambito e desiderato dagli italiani: un vero e proprio simbolo del benessere e della fiorente industria meccanica negli anni successivi al secondo dopoguerra.

Punta di diamante delle Ferrovie dello Stato, il mitico treno si prepara ora a una nuova vita, grazie alla decisione di restaurarlo e riportarlo sui binari come emblema della nostra tradizione. A vincere la gara pubblica per il restauro – curata da Trenitalia su incarico della Fondazione FS – è stata l’azienda OMS – Officine Meccaniche Segni di Porrena, in provincia di Arezzo. Il convoglio resterà nella sede della ditta toscana per i prossimi due anni: il tempo necessario per essere riportato all’antico splendore, prima di rimettersi in corsa per finalità turistiche e culturali.

NUOVA “BANDIERA” DEL TURISMO ITALIANO

L’intervento di ripristino (costato circa 13 milioni di euro) comporterà il completo recupero estetico e funzionale del treno, con l’obiettivo di riportarne allo splendore sia le forme e l’eleganza esterna, sia gli arredi e il design interni – così come progettati da Gio Ponti e Giulio Minoletti nel 1950. Allo stesso tempo il mezzo sarà dotato delle più moderne tecnologie, che gli consentiranno di viaggiare fino a 160km/h sulla rete ferroviaria del Paese.

Il treno si presenterà, alla fine dei lavori di revisione, proprio come nel suo primo viaggio tra Milano e Napoli, nel pieno della ricostruzione post-bellica, ma attrezzato con la moderna sicurezza di bordo e il comfort di un prestigioso treno di lusso”, ha commentato Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS. “Sarà un ‘treno bandiera’ per il turismo ferroviario in Italia, capace di viaggiare da Trieste a Reggio Calabria lungo le linee ferroviarie più panoramiche, diventando il simbolo di una nuova forma di turismo esperienziale e sostenibile”.

LE IMMAGINI D’EPOCA DEL SETTEBELLO

[Immagine in apertura: Il restaurato belvedere da cui è possibile ammirare il paesaggio circostante da un punto di vista unico – Francesco Valerio. Render courtesy Fondazione Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane]