Tra le esperienze recenti di rigenerazione urbana, "Immaginare Piazza Tirana", che si è svolta a Milano, ha previsto la partecipazione di quaranta ragazzi. Sono stati loro i protagonisti di tre workshop che hanno lasciato un'eredità artistica nel quartiere Giambellino.
Sono stati ben quaranta i ragazzi e le ragazze fra i 14 e 20 anni che hanno preso parte al progetto partecipato Immaginare Piazza Tirana. Curato da BASE Milano e Bepart – con il contributo e patrocinio del Comune di Milano e con la collaborazione di Codici Ricerca e Intervento, cooperativa sociale Comunità del Giambellino, Guerrilla Spam e Ideas-Bit Factory –, è stato reso possibile grazie al contributo di artisti e operatori culturali e ha avuto come oggetto il quartiere Giambellino. A prendere forma è il cosiddetto Monumento all’Immaginazione, concepito come luogo di aggregazione del quartiere ed espressione del lavoro e dell’impegno dei giovani locali.
Vincitore del Bando Quartieri 2019, il progetto è stato strutturato nella forma di un percorso di “ricerca-azione tra esplorazioni urbane, laboratori artistici e interventi in strada“, articolato in più fasi. La prima tra queste ha previsto la progettazione della nuova identità visiva del locale campo da basket. Il questo caso, il laboratorio è stato curato dal collettivo Guerrilla Spam, che ha interpretato il pavimento del campetto (nell’immagine in apertura: Copyright Tullio Iaria) come un “tappeto nomade”.
I successivi passaggi dell’esperienza hanno previsto un “contatto diretto” con la realtà aumentata: nel workshop coordinato da Bepart, specializzata in installazioni artistiche fisiche e digitali site specific, è stata sviluppata l’app Bepart. Inquadrando il “tappeto nomade” con il proprio smartphone, sorprendenti animazioni artistiche, legate al tema dell’accoglienza e alla peculiare capacità aggregativa dello sport, si rivelano all’occhio dell’osservatore.
Infine, Immaginare Piazza Tirana ha incluso il laboratorio curato da Ideas-Bit Factory, finalizzato alla realizzazione di un’installazione di arredo urbano a tema green. Per costruirla è stato necessario ritagliare circa un migliaio di fogli di cartone biodegradabile, impiegati come strutture di contenimento per blocchi di terra e semenze.