I fotografi italiani raccontano lo spazio al tempo del lockdown

15 Novembre 2020

Mentre tutte le regioni italiane sono di nuove alle prese con le restrizioni legate all'emergenza sanitaria, diverse da territorio a territorio, arriva in libreria la nuova opera della critica e curatrice di arti visive e architettura contemporanee Emilia Giorgi. Edito da Libria, "Giorni come stanze. Riappropriarsi della città" è un'indagine scritta in prima persona singolare sui cambiamenti nelle modalità individuali di relazione con lo spazio privato e con quello pubblico, innescata dall'esperienza del confinamento domestico della scorsa primavera. Nel volume l'autrice affianca a riflessioni, analisi e pensieri un'accurata selezione di fotografie inedite, scattate in tutto il Paese nel medesimo periodo. Concepite come "liberi dialoghi visivi", queste opere sono state realizzate da alcuni degli artisti di riferimento della fotografia contemporanea italiana: Gaia Cambiaggi, Alessandro Imbriaco, Allegra Martin, Antonio Ottomanelli, Anna Positano, Filippo Romano, Giovanna Silva e Delfino Sisto Legnani. Nella postfazione, Christian Caliandro osserva: "Passo dopo passo, passeggiata dopo passeggiata, lo spazio del quartiere e della città, lo spazio pubblico si trasforma – o meglio, ciò che si trasforma è lo sguardo su questo spazio. Strade e piazze vengono così esplorate, prima quasi furtivamente poi in modo sempre più esteso e intensivo, dopo l’esperienza dell’inimmaginabile." La grafica di "Giorni come stanze. Riappropriarsi della città" è stata curata da Studio Folder.