"L'occhio fotografico di Keita ci offre uno spaccato altro dell'Africa, madre dell'uomo, favorendo l'integrazione, la contaminazione, il meticciato, le voci dei vinti: tutti valori che ci stiamo sforzando di far riemergere dall'analisi del mondo antico, troppo spesso censurato dal linguaggio di chi ha detenuto il potere". Con queste parole Paolo Giulierini, Direttore del MANN ‒Museo Archeologico Nazionale di Napoli, introduce la mostra temporanea "KENE/Spazio. Un progetto di Mohamed Keita", in corso nella sede museale partenopea. Curata da Sara Alberani e promossa da Fondazione Pianoterra Onlus, la rassegna associa gli scatti del fotografo Mohamed Keita ‒ proveniente dalla Costa d'Avorio, da dieci anni è di base a Roma ‒ a quelli realizzati dai suoi giovani studenti in Mali. L'artista, infatti, è promotore del progetto KENE (in Mandingo significa Spazio), con cui a Bamako, in Mali, sta avvicinando i più giovani all'arte dello scatto attraverso una serie di laboratori. Tutte le opere, esposte fino al 30 novembre 2020, offrono un ritratto aggiornato del Paese africano, anch'esso alla prese con la pandemia di Covid-19 e le sue conseguenze. Il progetto può essere sostenuto acquistando le opere in mostra.