Fascino e contraddizioni delle nuove città cinesi

8 Febbraio 2021

Superano quota sedici milioni le persone che annualmente abbandonano le aree rurali della Cina per trasferirsi in quelle urbane. Gli osservatori considerano tale fenomeno come "la più grande migrazione di massa che il mondo abbia mai visto". In una fase storica in cui il grande Paese asiatico è sotto i riflettori internazionali per l'emergenza sanitaria, la mostra "China Goes Urban. La nuova epoca delle città", visitabile al MAO - Museo d’Arte Orientale di Torino, si sofferma sui processi urbani e architettonici, e sui rispettivi riflessi socio-economici, in corso nella Cina contemporanea. Tongzhou, Zhengdong, Zhaoqing e Lanzhou sono le quattro new town scelte per questa ampia indagine sull'urbanizzazione cinese, che persegue due obiettivi principali. Da una parte scardinare l'idea che il fenomeno sia un'eccezione cinese; dall'altra accrescere la conoscenza sul vasto e cruciale tema della città, incoraggiando i visitatori a cogliere le opportunità e i limiti dell'esperienza locale. Curata da Michele Bonino e Francesca Governa, con la collaborazione di Maria Paola Repellino e Angelo Sampieri, "China Goes Urban. La nuova epoca delle città" resterà aperta fino al 9 maggio 2021.