Gli oggetti simbolo del design italiano in una enciclopedia pop

11 Febbraio 2021

Chiara Alessi - Tante care cose (Longanesi, 2021) © Paolo D'Altan

Le cose sono concentrati di racconti, memorie, odori, affetti, transizioni, ricordi. Quando perdiamo un oggetto, perdiamo proprio un pezzo di passato”. A raccontarlo in maniera lampante, e con un linguaggio alla portata non soltanto dei più avvezzi al mondo della progettazione, è oggi Chiara Alessi, autrice del libro Tante care cose.

Già nota al pubblico dei social grazie al format Design in pigiama – la serie di brevi “lezioni” dedicate agli oggetti simbolo del Novecento italiano –, la scrittrice è tornata in libreria con una piccola, e interessantissima, enciclopedia sulla creatività e sullo spirito imprenditoriale made in Italy. Una analisi certosina che ripercorre, con aneddoti e cenni storici, la nascita e l’ascesa di “cose” che hanno segnato un secolo di design italiano.

UN’ENCICLOPEDIA SUL DESIGN ITALIANO

Edito da Longanesi, e arricchito dai disegni di Paolo D’Altan – illustrazioni a matita che rendono il volume prezioso anche dal punto di vista stilistico, oltre che del contenuto –, il libro mette in luce una folta lista di oggetti e marchi di design di diversa natura: prodotti piccoli o grandi, brand famosi o anonimi, “ripescati” da Chiara Alessi e raccontati snocciolando informazioni ignote ai più.

Così è, ad esempio, per le minuscole graffette e la spillatrice a forma di faccia di balena, l’iconica Ape – il motocarro a tre ruote “cugino minore della Vespa” – o la “P” di Pirelli – lunghissima per evocare l’elasticità della gomma. E poi ancora l’epopea della Cedrata Tassoni – originariamente prodotta con l’acqua piovana –, l’intraprendenza del “poeta ingegnere” Leonardo Sinisgalli, la bici Graziella di Rinaldo Donzelli e l’invenzione dei celebri Baci Perugina, i cioccolatini dalla forma irregolare nati dall’impasto dei frammenti di nocciola scartati durante la lavorazione dei dolciumi. Nel complesso, un’antologia appassionante, capace di raccontare in maniera leggerissima e aggraziata l’inventiva e le competenze di un’Italia in evoluzione. Dal primo Novecento a oggi.

[Immagine in apertura: una illustrazione tratta dal libro di Chiara Alessi Tante care cose. © Paolo D’Altan]