In vista della prima grande mostra dedicata al maestro del Trecento senese, la città ha aperto al pubblico gli interventi di conservazione delle sue opere.
Il complesso museale Santa Maria della Scala di Siena è diventato un laboratorio di restauro permanente accessibile ai visitatori, che da qualche settimana – e nei prossimi mesi – hanno la possibilità di osservare da vicino le operazioni di conservazione delle opere di Ambrogio Lorenzetti.
In attesa della prima grande mostra dedicata al maestro del Trecento senese, in programma per il 2017, l’iniziativa Dentro il restauro ha trasformato il lavoro certosino di restauratori e conservatori – che generalmente si svolge “a porte chiuse” – in un’occasione per il pubblico per iniziare a conoscere e apprezzare l’opera del Lorenzetti. Nel 2016, apriranno anche altri due cantieri: uno nella chiesa di San Francesco, per il restauro degli affreschi dell’antica sala capitolare; l’altro nella chiesa di Sant’Agostino, dove l’artista dipinse un ciclo di storie di Santa Caterina e gli articoli del Credo.
Il progetto è parte del programma di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015: “In questo anno in cui Siena può proporre, promuovere e convogliare cultura – spiega l’assessore alla Cultura Massimo Vedovelli – abbiamo voluto programmare la grande mostra prevista per il 2017. Il modo migliore per farlo è lasciare una traccia indelebile nel nostro patrimonio culturale, curando i restauri di alcune opere di Lorenzetti (cicli affrescati e tavole) e, data l’importanza dell’operazione, questo restauro sarà “aperto”, accessibile cioè a tutti i visitatori che potranno così cominciare a prendere familiarità con l’artista al centro delle nostre iniziative nei prossimi anni”.
Siena custodisce all’incirca il settanta per cento delle opere oggi conosciute di Ambrogio Lorenzetti alle quali, per l’allestimento della futura mostra, si aggiungeranno importanti prestiti, con l’intenzione di restituire l’intero iter artistico del grande pittore.