Una residenza d’artista fa riflettere su ambiente e inciviltà

10 Ottobre 2017


Con i suoi 5500 ettari di ulivi, il Parco Agricolo dei Paduli, in Salento, identifica a tal punto l’identità locale da essere stato candidato dal Mibact, nel 2014, come rappresentante del’Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.
Eppure, nonostante il suo rilievo paesaggistico, anche questo luogo non sembra estraneo a quei processi di incuria e inciviltà che rischiano di compromettere la fruibilità, la bellezza e la salubrità di centinaia di siti: tra questi, emerge l’abbandono di rifiuti, con la formazione di “micro discariche” diffuse. Nei mesi scorsi è stata quindi lanciata una call pubblica per incoraggiare gli artisti ad attivare una riflessione proprio su questa “criticità ambientale sempre più rilevante, costituita dalla consuetudine dell’abbandono di rifiuti di ogni sorta nelle campagne del parco, campagne mai state esteticamente rasserenanti dove fino a qualche anno fa ciò che era rifiutato veniva riutilizzato”.

Il duo di street artist napoletani Cyop&Kaf e l’artista barese Fabrizio Bellomo sono stati selezionati per la residenza dal titolo La Terra Matta. Svoltasi nell’arco di una settimana, dal 25 settembre al primo ottobre, è stata l’occasione per creare due interventi inediti. Bellomo ha ideato un’edicola votiva in pietra leccese dedicata a S. Rocco, per la quale ha impiegato un cumulo di rifiuti, ormai calcificatosi e radicatosi nel paesaggio come una sorta di fossile della nostra era. Cyop&Kaf si sono invece dedicati alla realizzazione di due Don Chisciotte (nell’immagine in apertura, photo by Francesco Buccarelli via Artribune) posizionati ai confini di una cava abbandonata, trasformata in discarica. Entrambe le opere di arte contemporanea mostrano, ancora una volta, come si possa sempre riassegnare “sacralità” al territorio, anche quando pratiche incivili sembrano averlo compromesso definitivamente.