La fotografia secondo Andy Warhol, a Londra

30 Gennaio 2019

Andy Warhol, Self-Portrait, 1979

Com’era New York negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso? Quali artisti, attori, politici e personaggi animavano la sua scena underground e sperimentale?
Diretto osservatore di quella stagione, nonché cronista e protagonista indiscusso di quel tempo fu Andy Warhol, artefice di numerosi ritratti fotografici nei quali ha testato le potenzialità offerte dalla Polaroid.
A riunire questi scatti, nella forma di un progetto espositivo unitario e coerente, è la galleria Bastian, che nella sua sede londinese raccoglie oltre 60 immagini, fino al 13 aprile.

Nel percorso espositivo è incluso anche un raro autoritratto di Warhol, stampato in grande formato, nel quale l’artista sembra attivare un “contatto” con lo spettatore, oltrepassando la sua condizione di osservatore estraneo a quanto avvenuto al momento dello scatto.
In molti casi, le opere presentate in questa occasione costituivano il “materiale di partenza” per le iconiche produzioni serigrafiche del padre della Pop Art. Osservandole in successione, offrono un’immersione nelle atmosfere dell’eccentrico entourage dell’artista, popolato anche da presenze d’eccezione come David Hockney, Jane Fonda o John Lennon. Si tratta di immagini che inducono a riflettere su alcune posizioni espresse da Warhol, che affermava di vivere in un’epoca in cui “tutti si assomigliano e si comportano allo stesso modo“.
Nel percorso espositivo sono incluse opere presentate in questa occasione per la prima volta, tra cui i ritratti di Richard Hamilton, Joseph Beuys e alcuni autoritratti.