Biennale Giovani: nuovi talenti a Bologna

12 Novembre 2014


Sono una trentina – per la precisione ventinove – e hanno un’età media di trent’anni. Sono nati e cresciuti, si sono formati, in Italia: ma tra loro non manca chi ha scelto di portare avanti la propria esperienza creativa all’estero. Sono i giovani talenti protagonisti della BG 3 – Biennale Giovani , erede dell’esperienza di Officina Italia 2 e prima ancora del premio DAMS; evento voluto a Bologna da Renato Barilli. Critico d’arte e curatore tra i più noti d’Italia, da sempre talent-scout dal fiuto infallibile.

Prima tappa nelle sale dell’Accademia d’Arte di Bologna, dal 13 novembre e fino ai primi giorni di gennaio, quando la mostra si sposterà al Museo della Città di Rimini: una ricognizione chiaramente non esaustiva ma sicuramente significativa delle diverse sensibilità che animano la scena italiana contemporanea. Tra nomi che già riscuotono l’interesse di gallerie importanti e autentici outsider, si apre una finestra su quella che lo stesso Barilli definisce “un’arte ibrida, polistilistica, aperta a tutte le possibili soluzioni” .

Ecco allora le ironie pop di Federica Delpiano e quelle del collettivo torinese Bounty Killart, che si appropria dell’immaginario neoclassico per traslare il candore di statue di ispirazione canoviana in un immaginario nichilista alla Bret Easton Ellis; ed ecco le eleganti costruzioni materiche di Gemis Luciani (nella foto una sua opera), ormai berlinese d’adozione, che nel recupero e nella trasformazione di oggetti di uso comune costruisce intime memorie.

Già solidissimo, nonostante la giovane età, il curriculum di Roberto Pugliese – originalissime le sue installazioni sonore – e quello di Alessandro Roma, forte di inviti alla Biennale di Praga e mostre personali a Londra, dove ormai risiede, e New York. Solo uno tra i nomi su cui Barilli, insieme ai co-curatori della Biennale Guido Bartorelli e Guido Molinari, invita a scommettere. Provando a individuare oggi le star di domani.