Un concerto per raccogliere fondi a sostegno della ricerca sul cancro. Alexander Lonquich protagonista venerdì 9 novembre alla Scala di Milano.
Musica che fa bene. È quella accolta venerdì 9 novembre nella stupenda cornice della Scala di Milano, palcoscenico per l’evento clou dei “Giorni della Ricerca”, calendario di attività promosso dall’instancabile Associazione Italiana perla Ricerca sul Cancro. Nove giorni di eventi per sensibilizzare alla lotta quotidiana contro un killer silenzioso ma terribile, con cui convivono oltre due milioni di italiani, circa il 4% dell’intera popolazione.
Combattere il cancro non è facile, soprattutto senza il supporto di strutture attrezzate e programmi adeguati: a sostegno della ricercala Scalaospita un concerto il cui incasso sarà devoluto alle campagne dell’AIRC, soggetto che nel solo 2011 è stato capace di raccogliere e re-distribuire quasi 100 milioni di euro. Un contributo essenziale per una guerra ancora lunga, segnata però da innumerevoli battaglie vinte.
Sul palcoscenico del Piermarini la Filarmonica della Scala diretta da Alexader Lonquich, autentico protagonista di una serata che si annuncia indimenticabile. Dal podio alla tastiera: un doppio impegno per il maestro, pianista di rara sensibilità, padrone di una intensa capacità di lettura del repertorio romantico. Chiamato ad offrire un saggio delle sue abilità di virtuoso e, insieme, della sua autorevolezza con la bacchetta.
Il repertorio guarda a due nomi di assoluto primo piano nel campo della classica. Ecco la calda e trascinante partitura della “Italiana” di Mendelssohn, sinfonia composta sulla base delle suggestioni maturate a seguito di un viaggio nella Penisola; autentico album per cartoline sonore. Ed ecco il primo concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven: semplicemente maestoso, eppure frizzante, sospinto da echi quasi mozartiani.