La bizzarra Inghilterra della signora Dalloway

5 Novembre 2012


Si sale sulla macchina del tempo. Prossima fermata: l’Inghilterra degli anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale. Teatro per un contesto culturale unico nei propri caratteri di eccentrica vitalità; testimone di un fruttuoso sincretismo culturale, che ha portato al meraviglioso dialogo tra letteratura e arti visive. Si sale sulla macchina del tempo e si approda in Un altro tempo: così Lea Vergine ha titolato la mostra da lei ideata per il MART di Rovereto.

L’allestimento pensato da Antonio Marras e Paolo Bazzani riproduce, con eccezionale dovizia di particolari, l’ambiente di una tipica casa londinese dell’epoca. La sensazione è quella di essere ospiti della signora Dalloway, tra i più amati e discussi personaggi nati dalla penna di Virginia Woolf: l’intera mostra è pervasa dalla figura della scrittrice, capace di creare nel suo salotto a Bloomsbury uno tra i circoli culturali più esclusivi del tempo.

Dall’estetica decadentista al modern style, versione british dell’art noveau: fino al prossimo mese di gennaio il MART accoglie un evento che sa guardare ad un preciso contesto culturale, nella ricca complessità delle sue molteplici sfaccettature. Dipinti e sculture, ma anche straordinarie testimonianze dell’artigianato dell’epoca, autentiche prove di un design ante litteram. E poi, proprio in omaggio al circolo di Virginia Woolf, libri e modelli di grafica editoriale.

Tra i protagonisti assoluti di Un altro tempo la sfaccettata figura di Roger Fry, pittore e teorico di grande acume, autore di pagine di critica d’arte capaci di lasciare un segno indelebile nella lettura dell’Impressionismo. Ma in mostra non mancano gli intensi ritratti e le innovative astrazioni di Duncan Grant, come pure le tele di Vanessa Bell; fino ai curiosi foto ritratti di Ezra Pound ed altri nomi di punta della letteratura del Novecento.