Assegnata dallo IULM la laurea magistrale honoris causa a Riccardo Muti, considerato ambasciatore della cultura italiana nel mondo. Nelle sue parole il rammarico per una fuga dei cervelli che impoverisce sempre di più il Paese
Rappresenta l’Italia al meglio, portandone la cultura nei contesti più prestigiosi del mondo. E, quindi, merita dallo IULM una laurea magistrale honoris causa in “Arti, patrimoni e mercati”; e merita la medaglia d’oro del Ministero degli Affari Esteri, riconoscimento che premia la sua attività di implicito ambasciatore di eccellenza. Un tributo doveroso quello di Milano al maestro Riccardo Muti. Una vita, la sua, spesa in favore della musica.
Una collaborazione lunga più di quarant’anni con i Wiener Philharmoniker; la recente direzione della Chicago Simphony Orchestra e quelle, storiche, del Maggio Fiorentino e dell’Orchestra del Teatro alla Scala: Muti è un monumento della cultura italiana, ospite imprescindibile dei maggiori teatri e delle più prestigiose rassegne del mondo. Si è esibito, bacchetta alla mano, al fianco di mostri sacri della classica, per momenti che restano nella storia della musica.
”Sono rammaricato per i tanti talenti che sono costretti ad andar via dall’Italia senza che si faccia nulla per trattenerli. La colpa e’ delle generazioni passate, anche nostra”. Riflessioni non banali quelle del maestro Muti, condivise al momento della consegna, da parte del rettore dello IULM Giovanni Puglisi, del diploma di laurea honoris causa. Un commento che dimostra, ancora una volta, l’attenzione di Muti nei confronti dei giovani.
Un’attenzione che lo porta, nel 2004, alla fondazione dell’Orchestra Giovanile Cherubini: occasione unica quella offerta ai migliori prodotti di quell’incredibile vivaio di eccellenze che è il sistema dei conservatori italiani. Rigorosamente under 30 i componenti dell’orchestra, in arrivo da ogni parte d’Italia e selezionati, oltre che dallo stesso Muti, da alcuni tra i più celebri solisti delle principali orchestre d’Europa.