Dalla ricostruzione dopo il sisma dell’Emilia fino alle campagne contro la violenza sulle donne: l’impegno sociale da parte del mondo dell’arte è a 360°. E coinvolge anche nomi di grido
Arte per l’arte? No, grazie! Progetti diversi e nuove campagne rilanciano l’immagine dell’artista testimone del proprio tempo, attento protagonista della contemporaneità; figura critica oltre che creativa; capace di leggere, interpretare e – nel limite del possibile – condizionare il presente. Arte a servizio di battaglie dall’alto profilo sociale, insomma: la vendita di opere elaborate ad hoc finisce per finanziare programmi dall’intensa portata.
Una versione glamour dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci quella che, era il 2005, ha realizzato la meranese Brigitte Niedermair per il lancio della nuova collezione di un noto marchio della moda. La cornice è la medesima dell’affresco milanese, cambiano però i protagonisti: alla figura del Cristo e a quelle degli apostoli ecco sostituirsi eleganti ed eteree modelle, immortalate in pose che non hanno mancato di suscitare dibattito e polemica.
Ristampata, oggi, in duemila esemplari, The Last Supper è in vendita per raccogliere fondi in favore di “Women in Museum”, piattaforma che attraverso la cultura favorisce progetti di emancipazione della donna in aree che vanno dall’Africa sub-sahariana al Medio Oriente. Guarda invece a “casa nostra” Francesco Vezzoli, tra gli artisti italiani dell’ultima generazione più noti all’estero. Il suo impegno è tutto rivolto all’Emilia ferita dal terremoto.
Approda sulla rete il suo primo esperimento nel campo dei multipli: in vendita sul portale yoox.com 399 riproduzioni di “Con amore, Francesco Vezzoli (Francesco by Francesco)”, ritratto in bianco e nero dell’artista firmato da Francesco Scavullo, con interventi di pugno da parte dell’artista. I proventi dell’operazione – ogni copia è venduta al prezzo simbolico di 399 euro – serviranno a finanziare i restauri del palazzo comunale di Finale Emilia.