Duecento gallerie, circa trenta i paesi rappresentati ad Arco: il mondo guarda alla trentaduesima edizione di una delle più importanti fiere di arte contemporanea al mondo. Focus dedicato alla Turchia.
Il mondo dell’arte si incontra a Madrid: fine settimana dedicato ad Arco, trentaduesima edizione della fiera che la capitale spagnola riserva al contemporaneo. Un appuntamento tra i più importanti d’Europa, atteso alla prova imposta dall’incedere della crisi: sono circa duecento le gallerie in arrivo da quasi trenta paesi del mondo. Una decina gli operatori italiani, ma i fari sono tutti per la delegazione turca: paese emergente e frizzante, rappresentato dalla attenta selezione operata da Vasif Kortun.
Diversi i nomi a testimoniare l’estro italiano: dalle pitture del mid-career Luca Bertolo, proposto dalla londinese Arcade, fino ai lavori storici di Carol Rama; passando per l’ultima produzione di Domenico Bianchi e le performance che Simona Denicolai conduce in tandem con il belga Ivo Provoost. Irrinunciabile poi il confronto con alcuni tra i maggiori interpreti del contemporaneo: ecco Marina Abramovic e Kiki Smith, Julian Opie e Tony Cragg.
Come si conviene in occasione di ogni grande fiera, da Basilea a Londra, anche a Madrid è un florilegio di eventi collaterali e appuntamenti off. Su tutti la personale di Patrick Tuttofuoco all’Istituto di Cultura Italiana; nella non convenzionale cornice dei parcheggi sotterranei dell’Hotel Silken America va invece in scena JustMad: la più curiosa tra le diverse mostre mercato che splendono della luce riflessa di Arco.
È una coppia di artisti a conquistare l’edizione 2013 del Premio illy SustainArt, evento che quest’anno cade in concomitanza con il ventesimo anniversario dall’avvio della massiccia campagna di iniziative che la storica azienda triestina riserva al contemporaneo. La premiazione, a Madrid, ha visto sorridere la francese Julia Rometti e l’ecuadoriano Victor Costales, autori di mappe eteree e coinvolgenti.