Un inno al paesaggio nelle istantanee di Galimberti

18 Febbraio 2013


Cinque anni fa è stata oggetto di una mostra monografica dal grande impatto scenografico; oggi diventa palcoscenico per un nuovo straordinario evento. Non si può dire che Venezia non abbia un posto speciale nel cuore di Maurizio Galimberti, tra i fotografi italiani più amati, narratore che ha scelto di affidarsi all’immediata e imponderabile labilità delle istantanee. Ieri la città lagunare era al centro di un suo splendido reportage; oggi è meta di un eccezionale grand tour .

Centocinquanta immagini per raccontare l’evoluzione del “Paesaggio Italia”, questo il concept di un appuntamento che porta nelle sale dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti gli ultimi vent’anni di lavoro di Galimberti. Non mancano i celebri mosaici in pellicola del maestro, composizioni esaltate da un senso del ritmo non comune: il medesimo scorcio, fotografato da più angoli differenti, viene assemblato in veri e proprio diorami; esaltato in una dinamica dagli echi futuristi.

Dalla testimonianza dei grandi monumenti – Colosseo e Ponte di Rialto su tutti – fino al tenero racconto della quotidianità rurale; l’acciaio e il cemento delle città e i toni terrei e caldissimi delle campagne del sud, affacciate nel sole e sul mare: le polaroid di Galimberti sanno restituire un quadro completo, ricco e sfaccettato. Il canto di un artista innamorato del proprio Paese, travolto dalla sua conturbante bellezza.

La mostra di Galimberti si incastra perfettamente in un percorso che esalta attraverso la fotografia le peculiarità del paesaggio italiano. Ne è testimonianza il lavoro di recupero dello straordinario “Viaggio in Italia” realizzato nel 1984 da Luigi Ghirri: un progetto fondamentale, quasi enciclopedico: oggi rielaborato nella personale che il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo dedica a Nicola Nunziata; presto esaltato nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia, dove le foto di Ghirri dialogheranno con un progetto originale firmato da Luca Vitone.