Un museo di arte islamica a Venezia? In Laguna se ne discute, con l’ipotesi di collocare il nuovo spazio espositivo all’Arsenale. A Gerusalemme, intanto, procedono i lavori per il Terra Sancta Museum
È da sempre punto d’incontro tra Oriente e Occidente, storica piattaforma per il più frizzante mescolarsi di culture e tradizioni. Venezia è da secoli città multietnica: simbolo di una convivenza non sempre facile tra comunità tanto diverse, ma capace di sviluppare linguaggi artistici di straordinaria vitalità. Ed è in Laguna, allora, che approda l’idea per un nuovo grande museo dedicato all’arte islamica.
La volontà degli amministratori della città è quella di dare seguito ai recenti incontri con i partner privati che si sono proposti per la realizzazione del nuovo spazio: a farsi avanti il gruppo Goppion, che ha lavorato alla recente realizzazione del padiglione di arte islamica del Louvre; alla finestra anche investitori stranieri, in arrivo da Dubai ed Emirati Arabi. L’operazione, certo complessa, è però possibile: e già si pensa a possibili location, tra l’Arsenale e la Scuola Grande della Misericordia.
In attesa che il progetto prenda corpo nelle sue linee essenziali, procedono i lavori per un altro imponente complesso museale. È prevista per il 2015 l’apertura del Terra Sancta Museum di Gerusalemme, la prima collezione permanente al mondo dedicata all’epoca paleocristiana:2000 metri quadrati suddivisi in due diverse sedi espositive, in uno tra i luoghi simbolo per il cattolicesimo.
Un museo archeologico allestito nelle sale del Convento della Flagellazione, all’imbocco della Via Dolorosa che la tradizione vuole percorsa da Cristo nell’ascesa al Calvario: nelle teche i rari reperti che testimoniano le tracce dell’evangelizzazione della Terra Santa. E poi, nel Convento di San Salvatore, il racconto dei presidi cristiani in Palestina: dall’epoca delle crociate fino alla più stretta contemporaneità.