Festival dell’Architettura, Torino città smart

28 Maggio 2013


La città del futuro? Sarà a misura d’uomo ma al tempo stesso attenta all’ambiente; altamente innovativa, pensata e costruita con uno sguardo alle più avveniristiche tecnologie. Sarà dunque, in un a sola parola, smart : intelligente, sveglia, connessa. Torino diventa laboratorio aperto dove pensare e costruire il domani con la terza edizione del Festival dell’Architettura, in scena a partire da martedì 28 maggio.

Parola d’ordine: riuso. Vietato sprecare risorse e territorio, bando al consumo indiscriminato del suolo. Le Officine Grandi Riparazione del capoluogo piemontese, spettacolare esempio di riconversione di un’area industriale, sono il cuore di un programma che tra mostre, installazioni, workshop, eventi e dibattiti accende l’attenzione su un nuovo modo di pensare lo spazio urbano. Lontano dalle speculazioni immobiliari, verso la creazione di spazi condivisi.

Splendido il racconto per immagini firmato da Christophe Dessaigne, scovando immagini di luoghi sedotti e abbandonati dall’industria, oggi in attesa di un orgoglioso riscatto; lo stesso che, pur venato da grandi contraddizioni, si è vissuto negli ultimi anni in Argentina: il Paese sudamericano è ospite del festival, per un confronto che punta a mettere in luce le origini identitarie di una terra dall’anima profondamente italiana.

Può il termine “rovina” assumere una valenza proattiva? Sì, se viene vissuto in modo positivo, guardando alle potenzialità di rinascita più che al fastidio di un’occasione perdute. Molte, dunque, le rovine in mostra in questi giorni a Torino: si può parlare di riciclo anche in architettura, come dimostrano le fotografie di Detroit raccolte da Arianna Arcara e Luca Santese. Immagini da una città che ha conosciuto lo sfacelo postindustriale e ora torna a sorridere.