Londra: una mostra per ricordare Amy Winehouse

13 Maggio 2013


Avrebbe compiuto trent’anni il prossimo 14 settembre. Se solo la pressione di una vita da star non avesse avuto il sopravvento, finendo per schiacciare in un vortice di autodistruzione l’estro straordinario di una tra le più grandi interpreti della musica contemporanea. Londra si prepara a tributare il proprio omaggio a Amy Winehouse, diva sfortunata. Con un evento che apre per la prima volta – in esclusiva – la stanza dei ricordi.

A family portrait  titola la mostra che dal 3 luglio e fino a metà settembre viene accolta nelle sale del Museo Ebraico della capitale britannica, nel variopinto quartiere di Camden, lo stesso dove la cantante ha vissuto gran parte della sua breve vita. Un ritratto intimo, composto dal fratello Alex e dalla sorellastra Riva mettendo mano agli album di famiglia: decine le fotografie inedite esposte, a raccontare Amy Winehouse lontano dalle luci della ribalta, nei momenti di serenità vissuti in famiglia.

Ma non mancano, naturalmente, oggetti e memorabilia che testimoniano il suo sfolgorante successo nel campo del pop d’autore. In mostra anche la prima chitarra dell’artista e uno dei cinque Grammy Award vinti in carriera; oltre a un ricco repertorio di abiti e costumi di scena. Il profilo pubblico della cantante di lega dunque a quello privato, nel tentativo di restituire in modo fedele l’immagine completa di una personalità dal fascino complesso e intrigante.

Con la mostra dedicata ad Amy Winehouse si arricchisce il panorama degli eventi espositivi dedicati ai grandi della musica. Mentre al Victoria & Albert Museum il mito di David Bowie macina record di visitatori – 50mila i tagliandi staccati solo in prevendita per la retrospettiva sul Duca Bianco – dall’altra parte dell’oceano si rinforza il mito del Re del Rock. A Graceland, casa museo di Elvis Presley, in arrivo due temporanee con cimeli che evocano i suoi diversi concerti a Las Vegas e alle Hawaii.