Un piccolo volatile in bronzo, appollaiato su una colonna alta quattro metri. L’artista britannica esorcizza la monumentalità classica, giocando sulla tradizione che vuole le statue elette a simbolo di forza e potere
È partito da Liverpool nel 2005, atterra oggi a New York. Seconda esposizione in uno spazio pubblico per la scultura con cui Tracey Emin omaggia la città dei Beatles attraverso il suo simbolo riconosciuto: quel “liver bird” che la tradizione spesso identifica in un cormorano, ma che l’artista vede come un piccolo uccello migratore. Ideata per celebrare la nomina di Liverpool a capitale europea della cultura nel 2008, l’opera viene oggi collocata a Manhattan.
“Roman Standard” titola l’intervento della Emin nel piccolo parco pubblico di Petrosino Square, tra Lafayette e Spring Street, nei pressi della convergenza tra i quartieri di SoHo, Little Italy e Chinatown. Un uccellino in bronzo appollaiato sulla cima di un’esile colonna alta quattro metri: esaurito il legame con la città per cui è stata pensata, la scultura, si veste ora di nuovi significati, per una riflessione sulla monumentalità dell’arte pubblica.
Il riferimento del titolo alla statuaria classica e la collocazione in uno spazio pubblico stridono volutamente con un’immagine esile e fragile: Tracey Emin compie un esorcismo nei confronti dell’idea stessa di monumento, magniloquente simbolo di potenza spesso a servizio della tirannia. L’eterea e labile immagine di un uccello pronto a spiccare il volo è semmai, nelle parole dell’artista stessa, icona di “fede, speranza e spiritualità”.
La collocazione di “Roman Standard”, che verrà smantellata il prossimo 8 settembre, rappresenta il secondo intervento di Tracey Emin, in uno spazio pubblico a New York, nel giro di pochi mesi. Decisamente più invasivo il suo “You Saved Me”, che nello scorso mese di febbraio monopolizzava ogni sera, per i tre minuti a ridosso della mezzanotte, i quaranta maxi schermi affacciati su Times Square. Visualizzando i messaggi neon dell’artista.