Nasce al Passo del Brennero, dal recupero dell’area un tempo usata come dogana. È il primo museo italiano sorto lungo un’autostrada, celebra lo spirito di un luogo di straordinaria suggestione grazie all’arte di un maestro assoluto delle videoinstallazioni: Fabrizio Plessi
Dove un tempo c’era la dogana, spazio di cesura tra Paesi, genti, comunità e diverse, presto nascerà un museo. Piattaforma di condivisione nel segno della creatività, luogo reinventato all’interno di un progetto unico nel suo genere. Il Passo del Brennero è pronto ad accogliere il primo polo culturale italiano mai realizzato lungo un’autostrada, simbolo di quell’abbattimento delle frontiere significato dalla ratifica, quasi vent’anni fa, del trattato di Schengen.
Il confine tra Italia e Austria, solo cento anni fa linea del fronte durante la Prima Guerra Mondiale, accoglie dal prossimo 21 giugno il Plessi Museum, dedicato all’arte visionaria di Fabrizio Plessi. Un grande maestro del contemporaneo, tra i pionieri del linguaggio della videoinstallazione, da sempre protagonista di una lettura insieme intima e spettacolare degli elementi naturali. Su tutti il fuoco e l’acqua: proprio quest’ultima è protagonista dell’allestimento che lo stesso Plessi ha ideato per il museo.
Il ricorso alle nuove tecnologie permette di trasporre le cromie e le luminescenze proprie del flusso di un corso d’acqua in ambiente digitale, creando installazioni di incredibile suggestione. Un percorso avviato da Plessi nel 2000 con lo straordinario “Mare verticale” scelto per rappresentare l’Italia all’Expo di Hannover, proseguito con l’allestimento del Padiglione Venezia all’ultima Biennale ed oggi arricchito dalla nuova esperienza del Brennero.
Nel cuore dei 13mila metri quadri del museo, disegnato da Carlo Costa, la grande installazione interattiva che Plessi ha pensato per celebrare i recenti programmi di collaborazione tra le diverse province del Tirolo storico: Trento e Bolzano per l’Italia, Innsbruck per l’Austria. Un omaggio d’artista agli straordinari paesaggi dolomitici, che diventano teatro onirico per un percorso virtuale di inarrivabile suggestione.