Un tour nelle principali città d’Italia per incontrare fan e lettori: estate intensa per i cinque finalisti del Premio Campiello 2013. In gara l’esordiente Giovanni Cocco, Fabio Stassi, valerio Magrelli, Beatrice Masini e Ugo Riccarelli
Un Giro d’Italia. Con il Paese cucito dal filo della parola. Parte in queste ore da Venezia, dove tornerà per l’atto conclusivo del prossimo 7 settembre, il tour che vede i cinque finalisti del Premio Campiello incontrare i propri lettori a Milano e Palermo, passando per Roma, Pescara e le più importanti località turistiche del Veneto. Un ciclo di dibattiti e confronti, autentica corsa a trappe verso il verdetto di uno tra i più importanti concorsi letterari italiani.
Nato nel 1962, ma assegnato per la prima volta solo l’anno successivo, il Campiello ha visto nel corso del tempo il riconoscimento di alcune tra le migliori penne della contemporaneità: passando da Primo Levi, storico vincitore di quella prima leggendaria edizione con La tregua , a Dacia Maraini, Giorgio Bassani e Mario Soldati. Dal 2004 al concorso vero e proprio si è affiancata la sezione riservata alle migliori opere prime: Silvia Avallone, Paolo Giordano e Alessandro Piperno sono tra gli esordienti segnalati e premiati in Laguna.
In corsa quest’anno La caduta , romanzo d’esordio del comasco Giovanni Cocco, che affronta i grandi avvenimenti che hanno segnato l’ultimo decennio – dagli attentati di Londra al disastro naturale che ha devastato New Orleans – con un taglio dalle inquietudini apocalittiche, riconoscendo i segnali dell’inevitabile fine di un’epoca. Da una storia universale a quella intima di Valerio Magrelli, che in Geologia di un padre indaga se stesso attraverso il rapporto con il proprio genitore.
Con L’amore graffia il mondo Ugo Riccarelli dà corpo alla struggente storia d’amore tra una madre e il figlio terribilmente malato; Beatrice Masini sposta i suoi Tentativi di una botanica degli affetti nella campagna milanese del XIX secolo, tra eccentrici poeti e signorine di buona famiglia. Ironico, surreale, insieme dolce e amarissimo: è L’ultimo ballo di Charlot , con cui Fabio Stassi ripercorre – tra verità e finzione – la straordinaria biografia di Charlie Chaplin.