Dai bozzetti delle scenografie di Dante Ferretti ai memorabilia dal set di “Toro scatenato”, passando per decine di fotoritratti che lo vedono a fianco dei più grandi divi di Hollywood. Il mondo di Martin Scorsese è in mostra a Torino
Un inno alla settima arte e, al tempo stesso, una dichiarazione d’amore nei confronti di New York. Città celebrata in più di un film, evocata nelle straordinarie fotografie che egli stesso ha scattato negli Anni Sessanta a Little Italy e in un plastico che mette in evidenza, zona per zona, gli scorci che hanno consegnato Manhattan alla storia del cinema. Buio in sala: a Torino si alza il sipario su Scorsese , la mostra che da oggi e fino al 15 settembre celebra il talento di uno tra i registi più grandi di sempre.
Videoinstallazioni, costumi e oggetti di scena, immagini raccolte sul set di pellicole memorabili; e poi ancora storyboard e sceneggiature originali, fino ai bozzetti delle scenografie firmate da Dante Ferretti. Alla Mole Antonelliana, splendida sede del Museo Nazionale del Cinema, si apre una visuale completa sull’attività di Martin Scorsese, che omaggia i suoi più grandi successi e riesce a restituire il suo modus operandi. Ecco dunque spiegato come nasce un film, come evolve nella mente del suo autore, dalla fase della scrittura fino alla distribuzione nelle sale.
Inevitabile la parata di dive e divi di Hollywood, ritratti insieme al maestro in decine di fotografie. Ecco Robert De Niro calzare i guantoni da pugile in Toro Scatenato e Harvey Keitel vestire gli scomodi panni di Giuda ne L’ultima tentazione di Cristo ; ed ecco ancora Matt Damon e Leonardo Di Caprio, quest’ultimo assunto da Scorsese come autentico attore feticcio. Impareggiabile la sfilata di attrici: da Liza Minnelli a Michelle Pfeiffer, passando per Cate Blanchett.
Tra le diverse sezioni della mostra, realizzata in collaborazione con la prestigiosa Deutsche Kinemathek di Berlino, intriga e seduce quella dedicata all’intenso rapporto tra il regista e la musica. Si passa dal rapporto di intima complicità con i Rolling Stones alla lavorazione dei documentari dedicati a Bob Dylan e George Harrison, fino ad arrivare all’analisi del peso che le colonne sonore hanno avuto per il successo dei suoi film.