Premio Campiello: addio a Riccarelli, ma il suo romanzo resta in corsa

23 Luglio 2013


Si tratta di un caso mai verificatosi in mezzo secolo di vita di uno tra i premi letterari più importanti d’Italia. Il suo autore è scomparso, ma il romanzo prosegue la propria corsa verso la vittoria: L’amore graffia il mondo  , edito da Mondadori, resta in lizza per l’aggiudicazione del Campiello 2013. Nonostante la morte di Ugo Riccarelli, sconfitto nelle scorse ore – a soli 58 anni – da un male terribile.

Una battaglia durissima quella sostenuta dallo scrittore, piemontese di nascita ma di origini toscane; tenace la resistenza opposta a una invalidante e aggressiva malattia dell’apparato respiratorio, che lo ha costretto nei primi Anni Novanta a un delicatissimo doppio trapianto di cuore e polmoni. Un’esperienza vissuta con discrezione, evocata solo recentemente nei romanzi Le scarpe appese al cuore  (Mondadori) e Ricucire la vita  (Piemme).

Una vicenda che ha offerto lo spunto anche per L’amore graffia il mondo . Non è difficile riconoscere cenni autobiografici nel tratteggio che Riccarelli fa di Ivo, il figlio della coraggiosa protagonista, vessato da una malattia che obbliga la madre a una continua lotta per la sopravvivenza. Una tenera e struggente storia di riscatto ambientata nell’Italia degli Anni Trenta, con l’orizzonte a incupirsi inesorabilmente sotto la cappa imposta dal regime fascista.

Già vincitore dello Strega nel 2004 con Il dolore perfetto , Riccarelli può essere il primo scrittore ad essere insignito del Campiello dopo la propria morte. A contendergli il premio, assegnato a Venezia il prossimo settembre, sono Fabio Stassi con L’ultimo ballo di Charlot  (Sellerio), Geologia di un padre  (Einaudi) di Vittorio Magrelli; La caduta  di Giovanni Cocco, edito da Nutrimenti, e Tentativi di botanica degli affetti  (Bompiani) di Beatrice Masini.