Santarcangelo dei Teatri, un festival controcorrente

10 Luglio 2013


È nato nei primi Anni Settanta, in risposta alle urgenze espresse da una contestazione giovanile che guardava all’arte come spazio dove misurarsi, mettersi in gioco, tentare nuove strade per vivere e interpretare la realtà. Nel corso del tempo ha saputo innovare e innovarsi, smarcandosi da una connotazione eminentemente politica e diventando una tra le più apprezzate palestre creative d’Italia. Dal 12 al 21 luglio torna Santarcangelo dei Teatri.

Atmosfera magica quella del piccolo borgo romagnolo, ospite della nuova edizione di un festival che sa sondare i più diversi linguaggi della recitazione. In una miscela che vede le diverse piazze animarsi di performance, azioni e incontri. Tutto ruota attorno al teatro di ricerca, ma non mancano intense parentesi dedicata alla danza e alle mediazioni sperimentali che vedono protagonisti cinema e fotografia.

Tra i protagonisti di questa edizione il direttore della Biennale Danza Virgilio Sieni, che guida uno spettacolo immaginato per giovanissimi ballerini e Monika Bulaj, reporter e documentarista di fama internazionale. Ma anche il coreografo francese François Chaignaud, che presenta in anteprima per l’Italia il suo ultimo lavoro, e Gertjan van Gennip: si preannuncia coinvolgente ed emozionante la performance con cui intende risvegliare la coscienza del suo pubblico.

Cristina Rizzo festeggia con uno stupefacente spettacolo per un solo interprete il centesimo anniversario dalla prima de La Sagra della Primavera  di Stravinskij; mentre il drammaturgo lettone Valters Silis è chiamato a confermare il plauso di una critica che lo premia come uno tra i più interessanti giovani emergenti della scena internazionale. Una chicca il Molière  secondo Ariane Mnouchkine: per la regista si tratta del primo film slegato dall’attività del suo storico Théâtre du Soleil, gruppo sperimentale attivo fin dagli Anni Sessanta.