Dopo aver animato gli Hamptons il mondo dell’arte a stelle e strisce si sposta in Colorado. Venticinque le gallerie protagoniste di Art Aspen: con opere di Andy Warhol, Louise Nevelson e le immagini dagli archivi del Premio Pulitzer e della storica LIFE
Dalle coste spumeggianti dell’Oceano al cuore delle Montagne Rocciose, da Long Island al Colorado. Tempo di migrazioni, negli Stati Uniti: con il periodo estivo si rinnovano le fiere e gli eventi d’arte nelle principali località di villeggiatura del Paese, con gallerie ed artisti a fare le valigie e spostarsi da New York e Los Angeles. Alla volta degli Hamptons, ma anche di Aspen: meta principale, in America, per gli amanti della montagna.
Ultime battute per Art Southampton, la più importante tra le piccole fiere che nella seconda metà di luglio animano la mecca del turismo vip newyorchese. Volume di affari in crescita rispetto all’anno precedente, per un evento che ha visto di fatto raddoppiare – da poco meno di cinquanta a novanta – il numero di gallerie partecipanti. Tra le curiosità le sculture luminose di Nicolas Saint Grégoires, ispirate agli abiti di Yves Saint-Laurent e alle opere di Mondrian, ma anche la presenza di Pace Prints, dependance della potente Pace Gallery. Teatro della recente performance che ha visto Marina Abramovic duettare con il rapper Jay-Z.
Ai nastri di partenza, a migliaia di chilometri di distanza, Art Aspen: sono venticinque le gallerie che si danno appuntamento, dall’1 al 4 agosto, in Colorado. Punta sui classici la californiana Timothy Yarger, che porta in fiera Louise Nevelson ed Andy Warhol; fanno altrettanto la londinese Rebecca Hossack, con i collage e i mix-media più recenti del sudafricano Peter Clark e la Gallery M di Denver, con diversi scatti dagli archivi del Premio Pulitzer e della storica rivista LIFE.
Tra pop e naif i dipinti di Colette Calascione per la Nancy Hoffman Gallery di New York, da San Francisco arrivano le astrazioni geometriche di Christopher H. Martin. Molta pop art nei padiglioni di Art Aspen: quella “classica” di Robert Indiana e quella con cui Alex G. Cao omaggia il mito di Andy Warhol; ma anche attenzione e curiosità nei confronti di artisti in arrivo da paesi emergenti. Come il giovane russo Oleg Dou, con i suoi algidi e surreali ritratti.