Trentino: una centrale che genera arte

25 Luglio 2013


Un tempo si sfruttava quella generata dalle acque, oggi si celebra quella scaturita dal potere immaginifico della mente. Sempre di energia si tratta nella trentina Dro, dove gli immensi spazi delle Centrale Fies diventano teatro per la trentatreesima edizione di Drodesera, piattaforma che accoglie le più innovative espressioni del contemporaneo. In scena dal 26 luglio al 3 agosto una rassegna che sceglie, quest’anno, di concentrarsi in via esclusiva sulla performance.

Mein Herz  titola l’appuntamento, che anima le sale turbine e la galleria dei trasformatori di azioni firmate dai migliori performer della scena italiana. A partire da Francesca Grilli, tra i protagonisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, che sceglie Dro per presentare in anteprima nazionale il suo ultimo lavoro; arrivando all’alto-atesino Michael Fliri, che centra la propria ricerca sulla fisicità, spingendo all’estremo le potenzialità del linguaggio del corpo.

Una fotografia della scena italiana, che sa ampliare il proprio sguardo abbracciando importanti esperienze estere. Arrivano da Austria, Giappone, Olanda e Stati Uniti gli artisti che a Vienna partecipano a BRUT, uno tra i laboratori artistici più avanguardistici al mondo; è maturato a seguito del soggiorno newyorchese del suo creatore, Nico Vascellari, il progetto Codalunga , che trasforma la piccola Vittorio Veneto in un incredibile laboratorio per la cultura underground.

Il confine tra performance, danza e teatro è sottilissimo. Lo conferma, a Mein Herz , la partecipazione di Romeo Castellucci, regista e scenografo noto nel mondo per il suo lavoro con la Societas Raffaello Sanzio. Già direttore della sezione teatro della Biennale di Venezia, che lo omaggia quest’anno con il Leone d’oro alla carriera, Castellucci è tra i nomi di punta di un evento che chiama a raccolta cinquanta artisti e presenta trentacinque diverse produzioni.