Un museo itinerante, con sei diverse sedi in altrettanti suggestivi punti delle Dolomiti. La cultura della montagna viene esaltata dal progetto per il Messner Mountain Museum: l’ultimo spazio, a Plan de Corones, è disegnato da Zaha Hadid
Non uno, ma sei musei. Piccoli scrigni nei quali conservare e condividere le tracce di un amore profondo: quello per la montagna e la sua cultura, esaltata nel rapporto di simbiosi e rispetto che lega l’uomo ad un ambiente tanto magnifico quanto fragile. Si avvia alla conclusione il progetto che vuole una porzione delle Dolomiti costellarsi delle diverse sedi del Messner Mountain Museum, fortemente voluto da Reinhold, figura simbolo dell’alpinismo e dell’esplorazione.
L’inaugurazione è prevista per l’estate 2014, i sondaggi orografici e i primi lavori sono partiti in queste settimane: sorgerà tra le vette di Plan de Corones, nei pressi di Brunico e della media Val Pusteria, la sesta ed ultima sede del museo. Quattromila metri quadri scavati nel cuore della montagna, solo mille a vista, in modo da impattare nel modo più elegante e meno invasivo possibile sul paesaggio circostante.
Forme sinuose, come nello stile della progettista chiamata a realizzare l’intervento: l’archistar Zaha Hadid, che immagina una struttura altamente tecnologica, in grado di innestarsi con naturalezza nel contesto della montagna. Ampie vetrate sorrette da nervature in metallo, una struttura ardita sospesa tra cielo e terra; con sguardo mozzafiato su uno tra gli scorci montani più affascinanti d’Europa.
Il nuovo spazio accompagna gli altri cinque già inaugurati negli scorsi anni, per un itinerario che è percorso espositivo a tema. Il museo realizzato a quota 1900 metriin località Solda è dedicato al ghiaccio, mentre il Dolomites costruito sul Monte Rite, in Cadore, celebra la roccia. Taglio etnografico, con cimeli e reperti raccolti tra le più remote popolazioni andine e dell’Himalaya, nelle sezioni ospitate invece a Castel Juval in Val Venosta, al Castello di Brunico e nella fortezza di Castel Firmiano.