Le opere di Wang Xiaosong dal Baltico a Firenze

12 Agosto 2013


È partito dalle rive del Mar Baltico. Ha toccato le sponde del Danubio e si è fermato, ora, presso quelle dell’Arno. Dopo Lubecca e Vienna tocca a Firenze ospitare i Breaking Boundaries  del cinese Wang Xiaosong, protagonista di un progetto espositivo itinerante lungo i sentieri della vecchia Europa. Tappa italiana in calendario a Palazzo Medici Riccardi, sede della locale amministrazione provinciale, fino al prossimo 3 settembre.

Pattern dai cromatismi accesi, carichi di una resa plastica che sa avvicinare la tela alla ricca complessità tattile e sensuale della scultura. Pennellate potenti, a tratti violente, figlie di una gestualità che incide profondamente sul processo creativo. Dietro gli spigoli di enigmatiche astrazioni geometriche si nascondono – quasi impercettibili – suggestioni figurative, corpuscoli antropomorfi che contribuiscono a suggerire impreviste chiavi di lettura.

L’artista maltratta le proprie tele: la superficie porta segni pittorici sferzanti come cicatrici, zone d’ombra che sembrano lividi. Xiaosong si definisce “martire”, termine scelto anche come titolo per il corpus di ultimi lavori, presentati proprio a Firenze. Una parola che, filtrata dalla sua esperienza creativa, si riappropria del significato etimologico di “testimone”: la pittura diventa elegantissimo strumento per affermare l’individualità dell’uomo, il suo posto nella Storia.

La presenza di Xiaosong a Firenze rinnova il feeling di un’estate toscana all’insegna dell’arte dall’estremo oriente. È esposto fino al 30 agosto, nei sotterranei del baluardo di San Regolo e nelle sale del Lu.C.C.A., il frutto della residenza d’artista che ha portato in Italia gli artisti coreani Kim Jonku e Kim Seung Young. Un progetto inserito nel cartellone di iniziative che celebra i cinquecento anni dalla costruzione delle mura che stringono la città di Lucca.