12 Agosto 2013
Tempo di compleanni all’Arena di Verona, che celebra un secolo dalla sua prima stagione operistica e il bicentenario della nascita di Wagner e Verdi. Con un gala, la notte di Ferragosto, che vede protagonista Placido Domingo
Cento anni di melodramma. Duecento dalla nascita di due tra i più grandi compositori di sempre. Coincidenze straordinarie per l’Arena di Verona, che celebra nel corso di una serata unica un secolo dalla sua prima stagione operistica e i compleanni di Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Il teatro scaligero accoglie a braccia aperte, giovedì 15 agosto, Placido Domingo. Protagonista assoluto di un gala che si annuncia memorabile.
Macbeth e Don Carlo , Parsifal e Tannhaüser : in programma arie tratte dalle più celebri opere dei due maestri. Una selezione costruita attorno alle eccezionali doti espressive di Domingo, direttore artistico onorario del Festival del Centenario, che lo vede quest’anno impegnato come cantante nel ruolo principale del Nabucco e, nell’inconsueta veste di direttore d’orchestra, in due repliche del Rigoletto e in una dell’Aida .
Accanto a lui artisti di fama internazionale, magnifici compagni per duetti mozzafiato. Evelyn Herlitzius, tra le più superbe interpreti del repertorio wagneriano, già diretta in una epica versione romana de La Valchiria dall’indimenticabile Giuseppe Sinopoli; la soprano lituana Violeta Urmana e Anna Branchini, Francesco Meli e il basso ucraino Vitalij Kowaljow. Anch’egli legato all’Italia e a La Valchiria , portata nel 2010 sul palco della Scala sotto la direzione di Daniel Barenboim.
Ad essere protagonista è anche il Coro della Fondazione Arena di Verona, accompagnato dall’orchestra diretta da Daniel Harding, interprete di alcune tra le più note e amate pagine verdiane. Immancabile il “Va’ pensiero” , ma anche la struggente preghiera intonata al termine de I Lombardi alla prima crociata . Quella “O Signore, dal tetto natio” assunta, al pari del celeberrimo passaggio tratto dal Nabucco , a simbolo dei moti risorgimentali.